
I lavoratori italiani guadagnano in media l’8 per cento in meno rispetto a quattro anni fa. Lo certifica l’Istat, che ha pubblicato i dati sulle retribuzioni di marzo 2025 proprio mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, visitando a Latina l’azienda Bsp Pharmaceuticals Spa in occasione della festa del Lavoro, ha lanciato l’allarme sulla situazione degli stipendi in Italia.
Secondo i dati Istat, le retribuzioni di marzo hanno visto un aumento tendenziale del 4 per cento. Tuttavia, “le retribuzioni contrattuali reali (calcolate cioè tenendo conto della perdita di potere d’acquisto legato all’inflazione, ndr) di marzo 2025 sono ancora inferiori di circa l’8 per cento rispetto a quelle di gennaio 2021″. “Perdite inferiori alla media si osservano in agricoltura e nell’industria, mentre situazioni più sfavorevoli si registrano nei settori dei servizi privati e della pubblica amministrazione”, registra l’Istat.
Sta di fatto che il Presidente ha avuto modo di soffermarsi anche sul nodo-sicurezza sui posti di lavoro: “Un’emergenza che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese, ha già mietuto, in questi primi mesi del 2025, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione. Non sono tollerabili né indifferenza, né rassegnazione. Il lavoro non può essere morte, ma solo dignità per tutti. Tutto attorno a noi cambia velocemente, tanti mestieri non ci sono più, nuove occupazioni si affacciano, ma quello che non tramonta è il lavoro come espressione della dignità umana”.
In vista della liturgia del Primo maggio, quindi, iniziano a registrarsi i primi moniti. Come quello del segretario della Cgil Siracusa, Roberto Alos, secondo il quale il “vero sfruttamento” è nel turismo, nella ristorazione e nel commercio. “È lì, nei ristoranti, negli hotel, nelle friggitorie e negli esercizi commerciali che si consuma la vera emergenza sociale”.