
Le piccole e medie imprese di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna possono contare su 400 milioni stanziati dal governo per finanziare fino al 75% della spesa che compiono sul campo della crescita sostenibile, la ricerca, l’innovazione e la competitività. L’obiettivo del decreto voluto dal ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è quello di sostenere le imprese del Sud nel processo di transizione soprattutto quando fanno ricorso alle tecnologie digitali, secondo il piano transizione 4.0. Ma come si potrà avere l’incentivo? Prima di tutto, i progetti che parteciperanno al bando ministeriale dovranno prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750mila euro e non superiori a 5 milioni.
E poi i dovranno prevedere almeno uno di questi capisaldi: l’utilizzo di tecnologie abilitanti come robot collaborativi interconnessi e rapidamente programmabili, le stampanti 3D connesse a software di sviluppo digitale, la realtà aumentata a supporto dei processi produttivi, la simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi, l’integrazione delle informazioni lungo la catena del valore del fornitore al consumatore, la comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti, il cloud per la gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti, la cyber-security durante le operazioni in rete e su sistemi aperti o l’analisi di un’ampia base di dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi.
Avranno più chance di essere finanziati i progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa che consenta un risparmio di almeno il 5% e quelli che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Infine, è da specificare che l’incentivo pubblico potrà essere goduto con un’agevolazione articolata: una quota a fondo perduto e un’altra con un finanziamento agevolato.