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Riforma pensioni 2025: scenario e prospettive

Il cammino verso una Quota 41 per tutti con ricalcolo contributivo rimane sul tavolo, ma presenta delle criticità

Il contesto politico ed economico italiano nel 2025 non si preannuncia favorevole per significative riforme alla legge Fornero, in particolare per quanto riguarda le pensioni. Le risorse limitate disponibili per la prossima Legge di Bilancio riducono drasticamente il margine d’azione del governo, il quale si trova a dover far fronte a vincoli di bilancio imposti dalle regole del Patto di Stabilità dell’Unione Europea.

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha recentemente sottolineato che l’UE probabilmente avvierà una procedura d’infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia, vista la situazione di indebitamento netto registrata lo scorso anno. Questo scenario, combinato con una previsione di crescita economica moderata, impone al governo di concentrarsi sulle spese già previste, senza spazio per nuove riforme sostanziali.
In questo contesto, la tanto discussa proposta della Quota 41 per tutti, portata avanti dalla Lega, sembra destinata a rimanere solo un cavallo di battaglia elettorale, considerata troppo costosa per essere approvata senza mettere a rischio l’equilibrio di bilancio.

La premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di intervenire strutturalmente sul sistema previdenziale entro la fine della legislatura nel 2026, tuttavia questa sembra più una dichiarazione politica che un impegno concreto di politica economica.

Anche il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha confermato l’esistenza di un dossier pensioni ma ha chiarito che è ancora presto per discuterne concretamente.

Per quanto riguarda i requisiti pensionistici nel 2025, la legge Fornero rimarrà sostanzialmente invariata. Il pensionamento di vecchiaia richiederà ancora 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, mentre per la pensione anticipata ordinaria saranno necessari 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall’età.

Le ipotesi di una Quota 41 per tutti con ricalcolo contributivo rimangono sul tavolo, ma presentano delle criticità, tra cui la penalizzazione del ricalcolo interamente contributivo della pensione. Al momento, non sono previsti aumenti dei requisiti pensionistici nel 2025, ma si prospettano progressioni e adeguamenti nel 2027, con possibili cambiamenti nei requisiti di età e contributivi per la pensione anticipata.

In conclusione, il panorama per le pensioni nel 2025 si presenta statico, con poche prospettive di cambiamento significativo. Gli sforzi del governo sono concentrati sul rispetto dei vincoli di bilancio e sul mantenimento della stabilità finanziaria, lasciando in sospeso le riforme strutturali al futuro.

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Presidente Nazionale Confederazione SELP

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