
Credo che questo Governo debba rispettare le promesse fatte in campagna elettorale, almeno quelle che riguardano da vicino la vita dei cittadini. Una di queste è la riforma delle cosidetta “Legge Fornero”.
Credo che la riforma si possa fare, basta avere coraggio. Non è che si risolve il problema con le varie quote 100 o 103, tantomeno non collegando i 41 anni di contributi all’età anagrafica.
La riforma deve riguardate tutti i cittadini, la mia proposta sarebbe: età anagrafica 62 anni per i cittadini di sesso maschile e 60 per le donne e minimo 20 anni di contributi, il calcolo tutto con il sistema contributivo. Mentre i cittadini tutti, sia maschi che donne, raggiunti i 67 anni di età, come premio vedrebbero calcolata la quota pensionista con l’ attuale sistema.
Il costo della manovra pensionistica non avrebbe grande impatto economico sul bilancio dello Stato. Questo renderebbe liberi i cittadini, una volta fatto il calcolo della quota pensionistica mensile, di scegliere se andare oppure no in pensione.
Certamente, da dati costanti, sarebbe una riforma dove sarebbero più le donne che gli uomini ad accedere alla pensione, ma questo libererebbe molti posti di lavoro. La riforma deve servire a rendere la vita dei cittadini più vivibile e al tempo stesso si avrebbero più posti di lavoro ricordandosi di indire concorsi pubblici per i posti di lavoro lasciati liberi.
La riforma si rende necessaria perchè oggi ci sono davvero tanti lavoratori che non sono in condizione di svolgere il proprio lavoro, sarebbe onesto dare loro la possibilità di scegliere. Speriamo che il Governo o, meglio ancora, la Presidente del Consiglio ascolti i Cittadini.
*L’autore dell’articolo è il responsabile del Centro Studi “Giulio Andreotti”