10
Marzo

L’area archeologica di Pompei diventa (anche) una vera e propria azienda

Lo ha annunciato il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, in una intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno in occasione della Giornata nazionale del paesaggio.

La svolta economica che il manager ha in mente per il sito dell’antica città romana è all’insegna dell’agricoltura green e attenta anche al mondo del sociale, con il coinvolgimento di una cooperativa di ragazzi autistici e delle scuole.

Come si fa a creare un’azienda agricola moderna in un sito di duemila anni fa? “Con un sistema di partneriato che ci fornisca le competenze necessarie e il supporto economico – ha risposto Zuchtriegel – Partiremo dai vigneti aumentando la superficie coltivabile da 1,7 a circa 5 ettari. Grazie ai partner, saremo autonomi per l’intero ciclo produttivo del vino biologico e potremo aggiungere altri settori come la produzione dell’olio, i frutteti, la floricultura e l’apicoltura per il miele. L’obiettivo è di creare un vino che sia come un nipote di quello antico, ma che al tempo stesso viva nella contemporaneità così come la frutta, gli ortaggi, i fiori che andremo a coltivare. Abbiamo un programma di rimboschimento che stiamo attuando con l’aiuto di sponsor con la piantumazione di circa 7mila nuove piante e raddoppieremo gli attuali 120 ulivi per la produzione di olio evo. Nei vivai si studiano le piante antiche per riprodurle nelle domus”.

I prodotti saranno venduti nello stesso Parco archeologico, dove sarà allestita anche un’area dove potranno essere degustati a pochi metri dall’anfiteatro o dalle antiche botteghe. L’obiettivo è di far vivere ai visitatori una esperienza enogastronomica unica nel suo genere, capace di far assaporare letteralmente le meraviglie del mondo antico attivando tutti i sensi o di farli andare via da Pompei con il vino e gli altri prodotti della terra proprio come se fossero degli acquirenti di duemila anni fa.

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