La svolta economica che il manager ha in mente per il sito dell’antica città romana è all’insegna dell’agricoltura green e attenta anche al mondo del sociale, con il coinvolgimento di una cooperativa di ragazzi autistici e delle scuole.
Come si fa a creare un’azienda agricola moderna in un sito di duemila anni fa? “Con un sistema di partneriato che ci fornisca le competenze necessarie e il supporto economico – ha risposto Zuchtriegel – Partiremo dai vigneti aumentando la superficie coltivabile da 1,7 a circa 5 ettari. Grazie ai partner, saremo autonomi per l’intero ciclo produttivo del vino biologico e potremo aggiungere altri settori come la produzione dell’olio, i frutteti, la floricultura e l’apicoltura per il miele. L’obiettivo è di creare un vino che sia come un nipote di quello antico, ma che al tempo stesso viva nella contemporaneità così come la frutta, gli ortaggi, i fiori che andremo a coltivare. Abbiamo un programma di rimboschimento che stiamo attuando con l’aiuto di sponsor con la piantumazione di circa 7mila nuove piante e raddoppieremo gli attuali 120 ulivi per la produzione di olio evo. Nei vivai si studiano le piante antiche per riprodurle nelle domus”.
I prodotti saranno venduti nello stesso Parco archeologico, dove sarà allestita anche un’area dove potranno essere degustati a pochi metri dall’anfiteatro o dalle antiche botteghe. L’obiettivo è di far vivere ai visitatori una esperienza enogastronomica unica nel suo genere, capace di far assaporare letteralmente le meraviglie del mondo antico attivando tutti i sensi o di farli andare via da Pompei con il vino e gli altri prodotti della terra proprio come se fossero degli acquirenti di duemila anni fa.