Che fine ha fatto il Banco di Napoli? Talvolta, ce lo si chiede non solo nel capoluogo partenopeo, ma un po’ in tutto il Meridione, dove i suoi sportelli erano maggiormente diffusi. Sta di fatto che una risposta a questa domanda potrà arrivare venerdì, 20 ottobre prossimo, alle ore 16, presso la Fondazione Casa dello Scugnizzo di piazzetta San Gennaro a Materdei, 3 a Napoli, dove sarà presentato il libro di Andrea Rey intitolato proprio “La scomparsa del Banco di Napoli” (Editoriale Scientifica).
Il volume propone una disamina di alcuni dei fattori critici che hanno determinato la scomparsa di quella che fu la banca più antica al mondo. Adottando un approccio storiografico, l’obiettivo della ricerca è comprendere se l’intervento definito di “salvataggio” del Banco di Napoli sia stato eseguito in maniera tale da tutelare effettivamente l’istituto napoletano, i suoi azionisti e i suoi creditori, oppure altri attori che hanno partecipato all’operazione.
Particolare attenzione, così, nel volume, si dedica all’interpretazione del complesso impianto normativo-regolamentare messo in campo per risanare, ristrutturare e privatizzare il Banco di Napoli, nonché all’analisi dei bilanci delle società coinvolte, tra cui quelli relativi alla Società per la Gestione di Attività – SGA. Nello stesso momento, lo studio analizza criticamente le articolate ed innovative operazioni finanziarie su cui si è basato l’intervento di salvataggio.
Il manoscritto, quindi, riporta diversi punti di vista di giuristi, aziendalisti ed economisti intorno ai presupposti sui quali possono essere accampati i diritti dei vecchi azionisti del Banco, tra cui la Fondazione Banco di Napoli, e sull’importo a valle dell’intera procedura.
Il 20 ottobre, il libro sarà presentato dall’autore, Andrea Rey, ricercatore di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Economia, Management e Istituzioni dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove è anche titolare dell’insegnamento di Valutazione delle startup e delle imprese innovative; da Adriano Giannola, presidente Svimez; Aldo Pace, ex direttore generale della Fondazione Banco di Napoli; Pietro Spirito, docente di Management delle Infrastrutture presso l’Universitas Mercatorum e Alfredo De Dominicis, direttore responsabile di Editoriale Scientifica.