
Uno dei maggiori problemi, che gli studenti universitari fuori sede devono affrontare, oggetto di discussione proprio in questi giorni, è quello di trovare un alloggio adeguato e a prezzi accessibili vicino alla sede dell’università scelta. Una questione particolarmente sentita nelle città universitarie più grandi, dove la richiesta di alloggi per studenti supera di gran lunga l’offerta disponibile.
L’emergenza è stata affrontata in molti modi diversi, ma le soluzioni finora proposte hanno avuto un impatto limitato se non nullo, lasciando al libero mercato la regolamentazione. Ad esempio, molte università hanno cercato di fornire alloggi, ma questi spesso sono limitati nel numero e molto costosi. Inoltre, molti studenti preferiscono vivere fuori dal campus, laddove presente, per avere maggiore indipendenza e privacy.
Molti studenti, non potendosi permettere il costo dell’alloggio, sempre più spesso interrompono gli studi, vanificando tutti gli sforzi fatti fino a quel momento sia economici che di impegno, costretti a scegliere di entrare nel mondo del lavoro senza una qualifica e condannati ad un percorso lavorativo di ripiego.
Senza contare i ragazzi e le ragazze che neanche intraprendono il percorso universitario perché non possono permetterselo, per questo l’Italia è uno dei fanalini di coda per numero di laureati.
Una possibile soluzione potrebbe essere quella di aumentare l’offerta di alloggi per studenti attraverso la creazione di cooperative abitative. Queste cooperative potrebbero essere composte da studenti universitari, che si uniscono per acquistare o affittare un edificio che poi viene diviso in appartamenti e, alla fine del percorso di studi, cedono la loro quota a chi subentra.
In questo modo, gli studenti potrebbero avere alloggi a prezzi più accessibili e condividere le spese di utilità e di manutenzione.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di incentivare la creazione di alloggi per studenti da parte del settore privato. Ad esempio, il governo potrebbe offrire incentivi fiscali alle imprese che costruiscono tali alloggi a prezzi accessibili. In questo modo, si potrebbe aumentare l’offerta di alloggi per studenti senza doversi affidare esclusivamente alle università.
Infine, una possibile soluzione a lungo termine, a mio parere la più auspicabile, potrebbe essere quella di incentivare gli studenti a frequentare università vicino alla propria città di residenza, e quindi risolvere il problema alla fonte, essendo però necessaria un’opera di riqualificazione delle Università vicine ai luoghi di residenza ed organizzare l’offerta formativa adeguata alle richieste, con docenti qualificati, in maniera tale che, eventualmente, sia il docente, fuori sede, a dover cercare l’alloggio che ovviamente in termini numerici è sicuramente più fattibile. In questo modo, gli studenti, potrebbero risparmiare sui costi dell’alloggio e potrebbero continuare a vivere con la propria famiglia e non essere più oggetto di speculazioni dei proprietari degli appartamenti.
L’altra soluzione è quella che molti studenti stanno già percorrendo, ed è quella di frequentare le “Università Telematiche” che negli ultimi tempi stanno prendendo sempre più piede con offerte formative di indiscusso livello e al passo con i tempi e le esigenze del mondo che cambia.
Il problema degli alloggi per studenti universitari fuori sede è un problema complesso che richiede soluzioni innovative. Sia il settore pubblico che quello privato devono lavorare insieme per aumentare l’offerta, tanto degli alloggi quanto delle Università fuori dalle grandi città. Solo in questo modo si potrà garantire un’istruzione universitaria accessibile a tutti, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria.