
Le denunce di infortunio in occasione di lavoro presentate all’Inail nei primi sette mesi del 2025 sono state 244.495, in diminuzione dell’1,2% rispetto alle 247.389 del pari periodo 2024, del 2,2% rispetto al 2023, del 31,1% rispetto al 2022, del 3,7% sul 2021, del 10,2% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica, e in aumento del 2,2% sul 2020.
Tenuto conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall’Istat nei vari anni, con ultimo aggiornamento luglio 2025, e rapportato il numero degli infortuni denunciati in occasione di lavoro (al netto degli studenti) a quello degli occupati (dati provvisori), si evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 1.176 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat di luglio 2019 alle 1.010 del 2025, con un calo del 14,1%. Rispetto a luglio 2024 la riduzione è del 2,0% (da 1.031 a 1.010).
L’incidenza delle denunce di infortunio in occasione di lavoro sul totale delle denunce presentate (al netto degli studenti) è passata dall’83,1% del 2019 all’81,6% del 2025.
A luglio di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -1,1% nella gestione Industria e servizi (dai 222.244 casi del 2024 ai 219.756 del 2025), un -2,5% in Agricoltura (da 14.066 a 13.718) e un -0,5% nel Conto Stato (da 11.079 a 11.021).
Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per i decrementi i Servizi di supporto alle imprese (-4,7%), il comparto Manifatturiero (-3,9%) e il Trasporto e magazzinaggio (-2,6%) e per gli incrementi le Costruzioni (+1,7%), il Commercio (+1,1%), la Sanità e assistenza sociale (+1,0%) e le Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+0,5%)
L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce nel Nord-Ovest (-3,7%), nelle Isole (-1,9%), al Sud e nel Nord-Est (-0,7% ciascuna) e un aumento al Centro (+1,6%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Liguria (-4,6%), la Sardegna (-4,5%), la Campania e la Toscana (-3,9% entrambe) e la Lombardia (-3,8%), mentre per gli incrementi il Lazio (+11,8%), la provincia autonoma di Bolzano (+6,2%), la Basilicata (+3,3%), il Molise (+2,2%) e l’Abruzzo (+1,3%).
La diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata solo alla componente maschile, che registra un -2,1% (da 170.071 a 166.522 casi) contro un +0,8% di quella femminile (da 77.318 a 77.973). In flessione le denunce dei lavoratori italiani (-2,1%) al contrario di quelle degli stranieri (+1,8%). L’analisi per classi di età mostra un calo nella fascia che va dai 15 ai 59 anni (-2,3%) e aumenti per gli over 59enni (+6,5%).
Le denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) presentate entro il mese di luglio 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 432, tre in meno rispetto alle 435 registrate nel 2024, 111 in meno sul 2021 e 169 in meno sul 2020, quattro in più rispetto al 2023, 21 in più rispetto al 2022 e uguali al 2019.
Rapportando il numero dei casi mortali in occasione di lavoro (al netto degli studenti) agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza passi da 1,87 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat di luglio 2019 a 1,78 del 2025 (-4,8%) e diminuisca dell’1,7% rispetto a luglio 2024 (da 1,81 a 1,78).
L’incidenza delle denunce di infortunio mortale in occasione di lavoro sul totale dei decessi denunciati (al netto degli studenti) è passata dal 72,2% del 2019 al 72,0% del 2025 (è stata del 76,3% nel 2024).
Il calo ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 370 a 365 denunce mortali, e il Conto Stato, da sei a tre, mentre l’Agricoltura passa da 59 a 64 casi.
Dall’analisi territoriale emergono decrementi nel Nord-Est (da 94 a 91), al Centro (da 89 a 81) e nelle Isole (da 50 a 46), parità nel Nord-Ovest (110 denunce in entrambi i periodi) e aumenti al Sud (da 92 a 104). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano Veneto (+21), Piemonte e Basilicata (+6 entrambe), Marche, Liguria e Campania (+5 ciascuna), mentre per i cali più evidenti Emilia Romagna (-20), Lazio (-19), Lombardia (-9), provincia autonoma di Trento e Sicilia (-4 entrambe).
Il calo rilevato nel confronto dei periodi gennaio-luglio 2024 e 2025 è legato solo alla componente femminile, le cui denunce mortali in occasione di lavoro sono passate da 27 a 23, mentre quella maschile sale da 408 a 409. Aumentano le denunce dei lavoratori italiani (da 333 a 339) e diminuiscono quelle degli stranieri (da 102 a 93).
L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce in particolare nelle fasce: 30-34 anni (da 14 a 18 casi), 45-49 anni (da 48 a 55) e 55-59 (da 90 a 99). Riduzioni tra i 20-29enni (da 34 a 26), tra i 35-44enni (da 54 a 48), tra i 50-54enni (da 76 a 74) e tra gli over 59 (da 114 a 104).
Gli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (al netto degli studenti), denunciati all’Inail entro il mese di luglio 2025 sono stati 54.979, in aumento dello 0,9% rispetto ai 54.490 del 2024, dell’8,0% rispetto al 2023, del 15,0% sul 2022, del 41,6% sul 2021, del 67,7% sul 2020, e in calo dell’1,1% rispetto al 2019. L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni (al netto degli studenti) è passata dal 16,9% del 2019 al 18,4% del 2025.
A luglio di quest’anno il numero delle denunce di infortuni ha segnato un +1,1% nella gestione Industria e servizi (dai 48.678 casi del 2024 ai 49.234 del 2025), un +10,2% in Agricoltura (da 856 a 943) e un -3,1% nel Conto Stato (da 4.956 a 4.802).
L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce al Sud (+3,6%), nelle Isole (+3,0%), nel Nord-Est (+2,2%) e nel Nord-Ovest (+1,4%), e riduzioni al Centro (-3,2%). Tra le regioni con i maggiori incrementi dei casi si segnalano l’Emilia Romagna (+470), la Lombardia (+231), la Campania (+180) e la provincia autonoma di Bolzano (+80), mentre i decrementi più rilevanti si registrano nel Lazio (-249), in Umbria (-230), nel Veneto (-212) e in Liguria (-56).
L’incremento delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata sia alla componente femminile, che registra un +1,1% (da 26.279 a 26.578 casi), sia a quella maschile, con un +0,7% (da 28.211 a 28.401). Aumentano le denunce dei lavoratori stranieri (+4,3%), sostanzialmente stabili quelle degli italiani (+0,03%). L’analisi per classi di età mostra decrementi nella fascia 40-49 anni (-3,6%) e per gli over 69 anni (-13,0%) e incrementi per gli under 40 anni (+1,7%) e tra i 50-69enni (+2,7%).
Le denunce di infortuni in itinere con esito mortale (al netto degli studenti) presentate nel 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 168, 33 in più rispetto alle 135 registrate nel 2024 (+24,4%), e due in più rispetto al 2019 (166). L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali (al netto degli studenti) è passata dal 27,8% del 2019 al 28,0% del 2025 (è stata del 23,7% nel 2024).
L’incremento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 115 a 159 denunce mortali, mentre l’Agricoltura scende da 12 a otto e il Conto Stato da otto a una. Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 31 a 45 denunce), al Centro (da 23 a 38), al Sud (da 25 a 29) e nelle Isole (da 15 a 17), e un calo nel Nord-Ovest (da 41 a 39).
L’incremento rilevato nel confronto tra il 2024 e il 2025 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali in itinere sono passate da 119 a 140 sia a quella femminile (da 16 a 28). Aumentano le denunce dei lavoratori italiani (da 107 a 130) e degli stranieri (da 28 a 38).
Le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di luglio 2025 sono state 49.970, in aumento del 2,1% rispetto alle 48.944 del 2024. Delle circa 50mila denunce di infortunio, 1.196 hanno riguardato studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), in riduzione del 13% rispetto al 2024.
Da settembre 2023 è in vigore l’estensione della tutela Inail agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, prevista dal decreto-legge n. 48 del 4 luglio 2023 e confermata anche per l’anno scolastico 2024-2025.
L’incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta il 14,3% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 42% interessa le studentesse (+1,9% l’incremento tra il 2024 e il 2025), il 58% gli studenti (+2,3%). Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi.
La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23% del totale nazionale; +3,9% sul 2024), seguita da Veneto (13%; +10,6%), Emilia Romagna (12%; -1,2%) e Piemonte (10%; +4,0%). Il 95% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 5% gli studenti delle scuole non statali e private.
I casi mortali denunciati all’Inail entro il mese di luglio 2025 risultano essere sette come nel 2024, ma si ricorda che i dati sono provvisori, soggetti ai tempi di trattazione delle pratiche, soprattutto ai fini del loro riconoscimento.