Roma – Midtjylland 2-1: 3 punti e prima vittoria casalinga in Europa, ma pesa l’infortunio di Koné
La Roma ospita il Midtjylland, capolista di questa edizione di Europa League, alla ricerca della prima vittoria casalinga in campo europeo. Gasperini ritrova Paulo Dybala e lo schiera dal primo minuto, convinto che il trend positivo visto in campionato debba essere replicato anche in Europa. I giallorossi affrontano la partita con un approccio propositivo, affidandosi ai guizzi dei fantasisti argentini Dybala e Soulé, mentre gli ospiti puntano sulla velocità degli esterni per creare pericoli.
La partita rispecchia fin da subito questa doppia lettura tattica: la Roma sblocca il risultato a inizio primo tempo e raddoppia nella ripresa proprio grazie a due imbucate centrali, mentre il Midtjylland accorcia nel finale con una splendida azione del neoentrato Simsir. Il turco ipnotizza Wesley con una giocata nello stretto e serve un assist perfetto per il compagno, riaprendo un match che sembrava già indirizzato.
L’equilibrio si riflette anche nei numeri: gli xG sono praticamente identici (entrambi intorno allo 0.76), con la differenza che la Roma ha centrato lo specchio più volte (6 tiri contro 2). I giallorossi confermano di avere una chiara identità: fantasia e imprevedibilità nelle zone di rifinitura, solide certezze nella spina dorsale composta dai tre difensori e dai due centrali di centrocampo.
La nota stonata della serata è l’infortunio di Koné, vero perno del centrocampo, inseguito a lungo dall’Inter in estate ma fortemente voluto da Gasperini per costruire la sua Roma. Le sue condizioni saranno da valutare nei prossimi giorni per il big match di domenica.
Il bilancio complessivo resta positivo: la Roma conquista la prima vittoria europea in casa e si avvicina alla vetta del girone, mentre in campionato si prepara alla sfida scudetto contro il Napoli da capolista, un match che potrebbe pesare enormemente sulla corsa al titolo.
Bologna – Salisburgo 4-1: divertimento e convinzione alla base del poker rossoblù
A due ore di distanza dal successo della Roma, anche il Bologna scende in campo per la sua sfida europea, con un obiettivo chiaro: trovare finalmente la prima vittoria casalinga in Europa. Le condizioni sono simili a quelle giallorosse: la squadra vive un momento di forma eccezionale, è una delle più brillanti del panorama europeo e certamente la più continua del campionato italiano. L’ultima sconfitta risale alla gara d’esordio europea contro l’Aston Villa, mentre in Serie A il Bologna non perde da metà settembre, nella trasferta contro il Milan.
Le statistiche fotografano perfettamente il dominio della squadra di Italiano: xG 3.90, 31 tiri totali, 14 nello specchio. Una prestazione per certi versi paragonabile a quella del Napoli contro il Qarabağ, con un’avversaria che lascia lo stadio letteralmente travolta dal ritmo e dall’intensità rossoblù. Le differenze, tuttavia, sono evidenti: il Napoli aveva concesso pochissimo ma sprecato molto, mentre il Bologna ha concesso qualcosina in più, compensando però con un cinismo feroce sotto porta.
Nonostante i numerosi infortuni, ancora una volta va dato merito alla costruzione della rosa: gli innesti estivi stanno facendo la differenza, su tutti Bernardeschi, autore di un’ottima partita coronata da uno splendido gol di testa. Merito anche di Vincenzo Italiano, che dopo l’esperienza a Firenze è riuscito a riproporre e migliorare il proprio calcio, rendendo il Bologna una macchina brillante, moderna e temuta.
Oggi il Bologna non è più un’outsider, ma una vera certezza. La squadra può puntare convintamente alle posizioni più alte sia in campionato che in Europa. Italiano, finalista europeo con la Fiorentina, sa come costruire percorsi di alto livello nelle competizioni internazionali e non è escluso che, più avanti, il destino possa regalare una sfida tutta italiana proprio contro la Roma.
Domenica arriva la Cremonese: una sfida che può valere non solo tre punti, ma anche l’aggancio alla vetta della Serie A, distante appena tre lunghezze. E allora sì, il sogno Champions non è più un’utopia: inizia a diventare un obiettivo possibile.
Fiorentina – AEK Atene 0-1: Vanoli non convince, Firenze resta nel buio
Al Franchi va in scena la quarta giornata di Conference League, competizione in cui la Fiorentina è l’unica italiana in corsa. I viola attraversano uno dei periodi più difficili dell’era moderna: in campionato il bilancio di 6 pareggi e 6 sconfitte significa penultimo posto, mentre in Europa la sconfitta con il Mainz ha incrinato un percorso che sembrava promettente dopo le prime due vittorie.
Purtroppo, il campo conferma il momento nerissimo: la Fiorentina appare svuotata, senza anima e senza reazione, e il cambio in panchina non ha portato miglioramenti nell’atteggiamento della squadra. L’AEK domina quasi l’intero incontro, costruendo più occasioni, soprattutto sulle fasce, nonostante un divario tecnico teoricamente favorevole ai viola. Un dato che fa riflettere, considerando che appena un anno fa la Fiorentina chiudeva al sesto posto e rappresentava una minaccia per molte big di Serie A.
A decidere la partita basta un solo gol dei greci, con anche un legno colpito da Džeko che avrebbe potuto cambiare l’inerzia del match. Ma la realtà è che la Fiorentina non ha mai dato l’impressione di poterla davvero raddrizzare.
Il clima in città è da piena emergenza e la sfida di domenica non aiuta: si va a Bergamo contro un’Atalanta che sembra aver ritrovato se stessa. Vanoli però conosce bene i nerazzurri, infatti l’anno scorso, con il Torino, raccolse 4 punti su 6 contro Gasperini e magari proprio da lì potrebbe iniziare una possibile rinascita per una squadra che oggi appare completamente smarrita.

