
Dalla vittoria sofferta dei rossoblù al pareggio irrisolto dei bianconeri, fino al trionfo rossonero a Udine con Pulisic leader tecnico e mentale
Il weekend di Serie A ha raccontato tre storie molto diverse: il Bologna che si aggrappa al carattere e trova una vittoria in extremis, la Juventus che continua a vivere di lampi e fragilità, e il Milan che a Udine mette in scena una prestazione solida e convincente. Tre partite che, pur con esiti differenti, mostrano con chiarezza lo stato attuale delle squadre in corsa per i piani alti della classifica.
Bologna-Genova 2-1: carattere e paura di vincere
Il Bologna soffre, sbaglia, ma alla fine vince. La squadra di Italiano continua a trasmettere la sensazione di poter fare il salto definitivo, ma anche di temerlo. Le scelte iniziali, più prudenti del solito, hanno raccontato il rispetto per l’avversario e una certa paura di scoprirsi.
Il Genoa ha colpito con qualità, ma la reazione rossoblù è stata guidata dai singoli: Cambiaghi ha dato energia immediata, Castro ha trovato il guizzo giusto e Orsolini, dal dischetto, ha ribadito di essere il giocatore più affidabile nei momenti che pesano.
È un Bologna che entusiasma ma non sempre convince fino in fondo: grande cuore, sì, ma anche la sensazione che serva maggiore solidità mentale per trasformare le rincorse in dominio.
Verona-Juve 1-1: talento e limiti irrisolti
La Juventus di Tudor continua a vivere di alti e bassi. L’inizio è stato promettente, con il colpo di Conceição che ha mostrato quanto talento individuale non manchi in questa squadra. Ma subito dopo è arrivata la fragilità che troppo spesso la accompagna: un rigore ingenuo concesso e trasformato da Orban.
L’ingresso di Koopmeiners ha dato respiro, ma la Juve non ha mai avuto la forza di prendersi la partita. È stata l’Hellas, invece, a spingere con continuità, confermando quanto la squadra di Tudor fatichi ancora a imporre il proprio gioco.
Il segnale è chiaro: i bianconeri hanno qualità davanti, ma se non trovano equilibrio dietro resteranno sempre una squadra incompiuta.
Udinese-Milan 0-3: Pulisic leader tecnico e mentale
In Friuli il Milan ha mandato un messaggio forte: non solo vince, ma domina. E lo fa grazie a Christian Pulisic, che si sta prendendo la squadra sulle spalle. Gol, assist, strappi continui: è lui il simbolo di un Milan che sembra aver ritrovato la sua identità.
Accanto allo statunitense hanno brillato Rabiot ed Estupiñán, mentre la difesa ha mostrato compattezza e concentrazione per tutti i novanta minuti. L’Udinese, al contrario, ha provato a restare in partita ma è stata schiacciata dal ritmo e dall’intensità rossonera.
Per Allegri non è solo un successo, ma una prova di forza: squadra solida, concreta e con un leader tecnico finalmente chiaro. La sfida col Napoli dirà se questo Milan può puntare ancora più in alto.
Le lezioni da trarre sono evidenti: il Bologna diverte ma deve ancora imparare a gestire la pressione, la Juventus resta prigioniera di una fragilità strutturale che ne limita il potenziale, mentre il Milan sembra aver trovato continuità tecnica e mentale grazie a un leader ritrovato come Pulisic. In un campionato che non concede pause, a fare la differenza non sarà solo il talento, ma la capacità di dare stabilità ai propri pregi e di nascondere i difetti.