
Il big match dell’Etihad tra Manchester City e Napoli lascia negli azzurri una sensazione duplice: l’amarezza per non aver potuto giocare la partita ad armi pari per novanta minuti, ma anche l’orgoglio per la capacità di resistere ed essere squadra fino alla fine.
L’episodio che ha cambiato tutto
Al 21° minuto l’espulsione di Giovanni Di Lorenzo ha trasformato la sfida. Fino a quel momento il Napoli aveva interpretato la gara con grande personalità: pressing alto, marcature a uomo su tutto il campo e un atteggiamento aggressivo che aveva messo in difficoltà il City.
Le occasioni non erano mancate: su tutte, il colpo di testa ravvicinato di Sam Beukema sugli sviluppi di un corner, respinto da un riflesso miracoloso di Gianluigi Donnarumma; e qualche iniziativa interessante sulla corsia sinistra con Leonardo Spinazzola, sempre pronto ad affondare.
Conte, nel post-partita, ha sottolineato come il piano gara fosse stato preparato bene con grandi potenzialità di mettere in difficoltà la squadra allenata da Guardiola. L’espulsione, però, ha rotto l’equilibrio e costretto gli azzurri a un’altra partita.
L’orgoglio di non mollare
In dieci uomini il Napoli ha serrato le linee, abbassandosi ma senza perdere concentrazione e compattezza. La squadra ha stretto i denti con un Politano eroico, capace di sacrificarsi in entrambe le fasi e di salvare un goal praticamente già fatto, e con un Milinković-Savić miracoloso tra i pali.
I gol del City sono arrivati nella ripresa, figli della qualità individuale dei campioni inglesi più che di disattenzioni difensive napoletane. Subire reti in inferiorità numerica, contro giocatori di questo livello, era quasi inevitabile: ma il Napoli non si è mai lasciato travolgere, restando sempre dentro la partita e vendendo cara la pelle.
Curioso anche il destino di Kevin De Bruyne, l’uomo più atteso della serata: sacrificato da Guardiola dopo appena 21 minuti, proprio a seguito dell’espulsione di Di Lorenzo, per esigenze tattiche. Un’uscita sorprendente che ha tolto al pubblico una delle sfide più attese della notte.
Il Napoli torna da Manchester con una sconfitta che sa di opportunità mancata, ma che allo stesso tempo certifica la crescita mentale di una squadra capace di reggere l’urto contro una delle migliori formazioni al mondo.
Una serata agrodolce, ma con un retrogusto positivo: perché non sempre si tratta di vincere, a volte basta dimostrare di saper resistere.