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Non ne posso più: difendo i lavoratori ma mi devo vergognare di essere un sindacalista

L'appello: "Un vero sindacato che fa gli interessi dei lavoratori non trasforma uno sciopero in una farsa"

Sono il segretario generale di una confederazione sindacale autonoma. Ogni giorno mi alzo con un obiettivo chiaro: difendere il lavoro, migliorare i salari, garantire sicurezza e dignità alle persone. Questo è fare sindacato. Questo è il motivo per cui ho scelto un mestiere difficile, che non regala popolarità ma richiede passione, impegno e, spesso, sacrificio.

Eppure oggi, ogni volta che dico di essere un sindacalista, mi trovo circondato da sarcasmo, battutine, definizioni ridicole. Sento crescere una diffidenza che non nasce dal mio lavoro, ma dalle scelte scellerate di chi ha trasformato il sindacato in un teatrino da prima serata, in un rito del venerdì che svilisce uno strumento sacro come lo sciopero.

Scioperare significa lottare: rinunciare a una giornata di salario, rischiare, mettersi in gioco per ottenere un risultato concreto. Ma se lo sciopero diventa il comodo anticipo di un weekend lungo, se viene brandito per fare propaganda su bandiere ideologiche anziché su salari, precarietà e sicurezza, allora non è più uno sciopero. È un insulto a chi crede ancora nel valore del lavoro.

Io non ci sto. Non voglio che il mio impegno e quello dei miei colleghi venga confuso con chi ha distrutto – e continua a distruggere – la credibilità del sindacato. Non siamo tutti uguali. Non siamo tutti complici di questo svilimento.

Ogni volta che proclamo una mobilitazione, so che sto chiedendo un sacrificio vero alle persone. Non lo faccio per cavalcare un trend, ma per strappare un diritto, per fermare un’ingiustizia, per ridare dignità a chi lavora. È questo che significa essere sindacalisti: stare accanto ai lavoratori, non dietro un megafono a cercare applausi facili.

Sono stufo di vergognarmi del mio mestiere. Il sindacato vero è quello che vive nelle fabbriche, negli uffici, nei cantieri, tra la gente. Non quello che trasforma lo sciopero in una farsa. E continuerò, ogni giorno, a dirlo ad alta voce: perché i lavoratori meritano rispetto, e il sindacato – quello vero – non è morto.

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Autore - Articoli pubblicati: 202

Segretario Generale Confederazione SELP

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