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Quinta giornata di Champions League: Napoli e Atalanta a valanga, Juventus da battaglia, Inter punita nel finale

Al Maradona il Napoli ritrova gioco e fiducia nel ricordo di Diego, mentre la Juventus espugna Bodø al termine di una partita caotica ma decisiva per rilanciare il cammino europeo. L’Atalanta vive la serata perfetta a Francoforte con il primo grande acuto dell’era Palladino, mentre l’Inter cade nel finale al Wanda Metropolitano, incassando una sconfitta immeritata ma pesante per classifica e morale. Un turno che ridisegna ambizioni e prospettive, e che introduce a un dicembre che potrebbe valere mezza stagione.

Napoli – Qarabağ 2-0: McTominay firma la vittoria azzurra nel ricordo di Diego

Sono passati cinque anni da quel triste 25 novembre 2020, il giorno in cui Diego Armando Maradona, il più grande giocatore della storia del calcio, ci ha lasciati, lasciando un vuoto enorme nel cuore dei tifosi napoletani. In questa ricorrenza si gioca Napoli–Qarabag, gara di Champions League e crocevia della stagione europea per gli azzurri, ormai arrivati al giro di boa: o si vince, oppure si è già con un piede fuori dalla coppa.

In una serata piovosa è il popolo napoletano a riscaldare i cuori dei giocatori, sostenendoli dal primo all’ultimo minuto, spinto anche dal ricordo di Diego. Il Napoli avverte quel calore e mette in campo una delle migliori prestazioni stagionali, dominando in ogni fase del gioco. In attacco si registra un xG di 3.45, a fronte dello 0.89 degli azeri, e il conteggio delle occasioni nitide è eloquente: 5 a 0 per i partenopei.

Il 2-0 finale soddisfa, perché porta tre punti fondamentali e tiene il Napoli pienamente in corsa, ma non rispecchia totalmente l’andamento della partita e non incide quanto servirebbe sulla differenza reti, soprattutto dopo il pesante passivo di Eindhoven. Nonostante ciò, ripensando al Napoli precedente alla vittoria con l’Atalanta, questo risultato non era affatto scontato. Va riconosciuta ancora una volta a mister Conte la capacità di ricompattare un gruppo che sembrava sull’orlo del precipizio e di riportarlo sulla strada giusta.

Domenica il Napoli farà visita alla Roma, capolista, per una sfida che potrebbe valere più dei classici tre punti.

Bodø/Glimt – Juventus 2-3: Openda, Miretti e David illuminano la rimonta bianconera

La Juve arriva a Bodø, uno dei campi più “freddi” della Champions, con temperature sotto lo zero e una squadra in evidente difficoltà, appesantita dai troppi pareggi e dalla necessità di centrare la prima vittoria europea per restare agganciata al gruppo.

Spalletti sorprende tutti con una formazione molto rinnovata, ricca di seconde linee ma con alcuni punti fermi: Cambiaso, Koopmeiners, Kalulu, McKennie, Locatelli. Non basta però a evitare un primo tempo complicato, che la Juventus chiude sotto 1-0. Il Bodø/Glimt mantiene a lungo il controllo del gioco, chiudendo con un possesso del 57%, ma concede troppe ripartenze: proprio su queste i bianconeri costruiscono la rimonta.

La partita diventa presto rocambolesca: la Juve ribalta l’incontro sfruttando ancora una volta una transizione rapida, ma il Bodø/Glimt non si arrende, ritrova il pareggio e per qualche minuto dà persino la sensazione di poterla vincere, spingendo con continuità e creando pericoli. Alla fine, però, la Juventus colpisce ancora in contropiede, trovando il gol decisivo grazie alla giocata del solito Yıldız. In partite del genere è spesso il talento individuale a fare la differenza: nonostante xG quasi identici (1.30 per i norvegesi e 1.22 per la Juve), i bianconeri portano a casa tre punti pesantissimi e Spalletti ottiene finalmente un successo europeo in trasferta di cui aveva un disperato bisogno.

Le prossime due gare serviranno da preparazione verso lo scontro del 7 dicembre al Maradona contro il Napoli, un vero banco di prova che dirà molto sulle ambizioni in campionato. Nel frattempo, però, il sogno Champions può dirsi riaperto.

Eintracht Francoforte – Atalanta 0-3: effetto Palladino e sogno ottavo posto in Champions

A Francoforte si presenta un’Atalanta ancora frastornata dal cambio in panchina, dopo l’esonero di Juric, e reduce dalla pesante sconfitta per 3-1 in casa del Napoli. Il nuovo tecnico, Palladino, lancia Scamacca come prima punta e sembra determinato a trovare la sua prima vittoria, fondamentale in chiave qualificazione.

Quella che sulla carta poteva sembrare una partita ricca di gol da entrambe le parti si rivela invece, nel primo tempo, una gara avara di emozioni: un paio di legni colpiti dall’Atalanta e una sola conclusione nello specchio per i padroni di casa. Il secondo tempo, però, ha un volto completamente diverso, ed è proprio qui che emerge il peso dell’impronta di Palladino: la squadra rientra in campo con fame, aggressività e grande lucidità sotto porta. Complice anche qualche regalo della difesa tedesca, l’Atalanta segna tre gol in cinque minuti e di fatto chiude la partita.

Da quel momento in poi è solo gestione: fuori i titolari, copertura ordinata, ripartenze e testa già alla prossima sfida. La vittoria è più che meritata: le statistiche parlano chiaro, con un xG di 3.08 per gli ospiti contro l’1.05 dell’Eintracht. L’attacco nerazzurro finalmente si accende, e non può essere un caso: Palladino è lo stesso allenatore che lo scorso anno portò Kean a quota 19 gol a Firenze.

L’Atalanta festeggia un successo che vale un 10° posto che, per rendimento, sa quasi di 6°, penalizzata solo dalla differenza reti. Il prossimo impegno è proprio contro la Fiorentina: per Palladino sarà un ritorno al passato e, allo stesso tempo, un possibile trampolino per il rilancio definitivo dei bergamaschi.

Atlético Madrid – Inter 2-1: beffa nel finale e sconfitta amara per i nerazzurri al Wanda Metropolitano

12 punti in 4 partite: è con questo parziale che l’Inter si presenta al Wanda Metropolitano, consapevole che una vittoria potrebbe valere la vetta del girone europeo. L’avversario, però, è di quelli mai banali e, nonostante le dichiarazioni prepartita di Simeone, che ribadisce il suo sogno di allenare l’Inter un giorno, la sfida si apre in modo piuttosto equilibrato.

L’Inter ripropone quasi in toto la formazione del derby di domenica, perso amaramente per 1-0, e gioca un primo tempo di controllo: 57% di possesso palla, 8 tiri totali e nessun calcio d’angolo concesso. Numeri importanti, che però non bastano. Alla prima vera accelerazione dell’Atlético, dopo appena otto minuti, il solito Julián Álvarez sfrutta l’occasione e sblocca la partita.

Dopo il vantaggio, la squadra del Cholo torna al suo copione abituale: blocco compatto, attesa, ripartenze. L’Inter riesce comunque a trovare il pertugio per il pareggio, ma non è sufficiente: paradossalmente, proprio su uno dei fondamentali in cui eccelle, il calcio d’angolo, arriva la rete della sconfitta. Un ko che sa di beffa: immeritato per andamento generale, ma figlio degli episodi.

Due partite importanti, due sconfitte pesanti. Il bilancio di novembre è lontano dalle aspettative di inizio mese, e ora Chivu deve ritrovare fiducia e serenità dentro il gruppo. La trasferta di Pisa diventa allora l’occasione per una ripartenza mentale e fisica, indispensabile per lasciarsi alle spalle questi giorni complicati.

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Collaboratore - Articoli pubblicati: 10

Ingegnere Gestionale con 3 anni di esperienza in progetti di digitalizzazione dei processi e compliance regolatoria per una primaria azienda europea del settore energia. Dopo un primo percorso come Business Analyst, oggi opero come Consultant, coordinando team cross-funzionali e guidando iniziative di trasformazione dei processi aziendali in ottica digitale e normativa.

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