89 visualizzazioni 52 sec. 0 Commenti

Codice dei contratti, le proposte della Rete delle professioni tecniche

Sono state avanzate nel corso di un summit al Ministero delle Infrastrutture: c'è l'equo compenso

La Rete delle professioni tecniche, associazione di Consigli nazionali di Ordini, Collegi e Federazioni dell’area tecnica, rappresentata dal coordinatore Armando Zambrano, ha partecipato all’incontro convocato presso il ministero delle Infrastrutture, tenutosi per illustrare i correttivi in corso di elaborazione al Codice dei contratti pubblici, affrontando anche il ‘nodo’ dell’equo compenso.

Lo si legge in una nota, nella quale si precisa che il principio sancito dalla legge del 2023 è “espressamente richiamato dallo stesso codice, allo scopo di rendere giusta e dignitosa la remunerazione per i professionisti e sia assolutamente ineludibile. Non si ritengono peraltro risolutive soluzioni alternative quali la sola verifica dell’anomalia dell’offerta, l’introduzione di pesi limitati per la componente economica e formule di assegnazione dei punteggi; tali accorgimenti già venivano suggeriti in passato nelle linee guida dell’Anac, che non hanno scongiurato il verificarsi di ribassi scandalosi”, sottolineano i professionisti.

La Rete ha proposto, “sulla base di un attento e coerente studio delle citate disposizioni normative attualmente vigenti, che, sui corrispettivi posti a base di gara, sia possibile prevedere ribassi esclusivamente sulle voci relative a spese e oneri accessori. Il ribasso offerto sarà comunque oggetto di verifica di anomalia, secondo le previsioni del codice. Non sarà possibile proporre ribassi sull’onorario base. A tale scopo – termina la nota – sarà opportuno redigere nuovi parametri da utilizzare per la determinazione del corrispettivo totale della prestazione d’opera intellettuale”.

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 766

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo