Sono più di 30 i tavoli di crisi attualmente monitorati dal MIMIT attraverso la Struttura per le crisi di impresa. Attualmente ammontano a 32 i tavoli di crisi aziendale attivi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che deve anche occuparsi di oltre venti situazioni da monitorare con attenzione. Questo è un chiaro sintomo dello stato di salute non ottimale dell’industria nazionale.
I tavoli sono gestiti dalla Struttura per le crisi di impresa, che garantisce interventi ad hoc sulle singole situazioni, valutandole e procedendo con l’elaborazione di proposte operative per il loro superamento.
Le crisi aziendali stanno colpendo duramente diverse imprese italiane, tra cui Alitalia, Conbipel, Electrolux Italia, Italtel, Ferrarini-Vismara e Italia Green Factory (ex sito Whirlpool di Napoli), solo per citarne alcune. In questo contesto, la Struttura per le crisi di impresa cerca di supportare le aziende in difficoltà, favorendo il rilancio aziendale e la ricollocazione dei lavoratori in esubero.
Tuttavia, la situazione dei lavoratori coinvolti in queste crisi è estremamente preoccupante. Molti dipendenti, dopo anni di lavoro, si trovano improvvisamente senza certezze sul loro futuro occupazionale. Nonostante gli sforzi per favorire la reindustrializzazione e la ricollocazione, la strada per molti di loro è ancora incerta. Il caso recente dei 540 lavoratori ex Blutec in Sicilia, sebbene abbia visto una soluzione positiva per una parte di loro, evidenzia la difficile realtà che molti altri stanno affrontando. L’accordo quadro ha previsto l’assunzione di 350 dipendenti, ma per i restanti 190 l’unica opzione è stata l’isopensione, una soluzione temporanea che non risolve il problema della mancanza di prospettive a lungo termine.
L’impegno del Governo e le sfide future
Oltre a gestire le crisi aziendali, il MIMIT è impegnato anche in altre iniziative, come il Tavolo permanente della Moda, creato per supportare le filiere nazionali del settore. Il Governo sta cercando di favorire la rimodulazione dei prestiti bancari, di garantire l’uso pieno delle risorse per gli ammortizzatori sociali e di introdurre misure come il saldo e stralcio per i crediti di imposta. Tuttavia, resta cruciale che questi sforzi siano accompagnati da politiche concrete per tutelare i lavoratori dipendenti, affinché non siano loro a pagare il prezzo più alto delle crisi aziendali in corso.