A 85 anni, in seguito a una grave malattia che aveva scoperto solo lo scorso Ferragosto, è morto il sociologo del lavoro Domenico De Masi. Nato in Molise, a Rotello, De Masi è stato uno dei sociologi più noti e stimati del panorama italiano. Nel corso della sua carriera, si è occupato di sociologia del lavoro e delle organizzazioni interessandosi ai sistemi urbani, studiando la società postindustriale, pubblicando decine di libri, i cui ultimi sono stati “La felicità negata” (Einaudi, 2022), “Lo Stato necessario” (Rizzoli, 2020) e “Smart working: la rivoluzione del lavoro intelligente” (Marsilio, 2020).
Cominciò la sua attività accademica a Napoli diventando assistente della cattedra di Sociologia alla Federico II e contemporaneamente ricercatore presso il centro studi “Nord e Sud” diretto da Giuseppe Galasso. Nel 1995 fondò la SIT, Società Italiana Telelavoro. In quegli anni diventò anche un volto molto noto nella televisione italiana. Con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio è stato uno degli ideologi del Movimento 5 Stelle: è stato lui ad ispirare il Reddito di Cittadinanza (l’ultima volta ne abbiamo parlato qui). L’ultimo incarico che ha ricevuto è stato quello di direttore della Scuola del Fatto Quotidiano, nel 2022.
I suoi studi lo hanno portato a essere tradotto in varie lingue e a diventare anche molto noto in Brasile, tant’è che fu insignito del titolo di cittadino onorario di Rio De Janeiro.
Tra i suoi libri più noti, anche “Il lavoro nel XXI secolo”, “Ozio creativo”, “Lavorare gratis, lavorare tutti. Perché il futuro è dei disoccupati” e “Mappamundi. Modelli di vita per una società senza orientamento”.
“Con Domenico De Masi ci lascia un fine intellettuale, precursore dei tempi con le sue teorie innovative e difensore dei diritti sociali e civili. Da preside della facoltà di Sociologia della Comunicazione de “La Sapienza” aveva dimostrato di essere sempre dalla parte dei più deboli e dei giovani, il suo chiodo fisso”, hanno scritto gli europarlamentari M5S.
“Domenico De Masi era una persona straordinaria con cui confrontarsi, aperta e mai banale. L’ho incontrato durante i miei studi in Sociologia, nel Magistero della Sapienza, nel corso dei difficili anni Settanta, lui docente ed io studente, lui di sinistra ed io di destra”, è stato il commento del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Cordoglio anche dalla leader del Pd, Elly Schlein. “Esprimo il profondo cordoglio mio personale e della comunità dem per la morte di Domenico De Masi. Con i suoi studi sulla sociologia del lavoro e il suo approccio fuori dagli schemi ai problemi della società postindustriale ha saputo offrire spunti di dibattito e arricchimento non solo alla politica ma a tutto il Paese”.