
A un anno e mezzo dall’avvento della super inflazione, quanto ci costa in più fare la spesa? Alimento per alimento, l’ha calcolato l’Eurostat mettendo a confronto il mese di aprile 2023 con quello del 2022. Alla cassa, quindi, per i cereali paghiamo in più il 14,5%, per il burro il 19,8%, il caffè il 7,8%, le uova il 17%, lo yogurt il 19,9%, l’olio di oliva il 26%, il pollo il 26%, il pane il 13%, la verdura l’11,5%, i formaggi il 17,3%, il latte il 17,2%, la frutta il 7,9%, l’olio di semi il 19,6%. In totale, è stato calcolato che fare la spesa costa almeno 53 euro in più ogni mese.
Per una spesa media mensile di una coppia pari a 400 euro, questo significa un esborso ulteriore di circa 50 euro ogni mese. Ma se consideriamo, invece, una spesa media mensile di un nucleo familiare di 4 persone pari a 500 euro, si tratta di un aumento mensile di 65 euro, che sull’anno vuol dire ben 780 euro in più per l’acquisto di beni alimentari. Ma la super inflazione è dovuta solamente agli effetti dell’invasione della Russia in Ucraina? Di sicuro, quest’evento ha pesato e continua a pesare tantissimo sui prezzi europei.
Tuttavia, un’altra dimensione del problema riguarda il lato produttivo dei beni alimentari. Nel senso che l’inflazione deriva anche da un costo aggiuntivo cui devono far fronte le imprese del settore alimentare. I prezzi delle imprese, poi, secondo gli analisti, risentono anche degli extra aumenti che i produttori di beni alimentari hanno incluso nei prezzi per recuperare le perdite degli anni scorsi. Sta di fatto che sono aumenti che mettono in difficoltà molte imprese e che inevitabilmente si riversano sui consumatori. Ed è importante cercare di arginarli perché gli aumenti impattano soprattutto sulle persone meno abbienti.